Fitch indica un -0,1%, l’Istat un +0,4%

Fitch e Istat concordano: nel 2023 l’economia italiana rallenterà sensibilmente rispetto a quest’anno. Secondo l’agenzia di rating, infatti, nel corso dei prossimi dodici mesi il Prodotto Interno Lordo italiano diminuirà dello 0,1% (contro il -0,7% previsto in precedenza), contro il +3,7% previsto per il 2022. Più ottimista l’istituto nazionale di statistica, secondo il quale quest’anno l’economia italiana crescerà del 3,9%, per rallentare al +0,4% il prossimo. A sostenere l’aumento del PIL atteso per il biennio considerato dall’Istat, sarà soprattutto la domanda interna al netto delle scorte, per la quale si prevede un aumento del 4.2% nel 2022 e un +0,5% nell’anno successivo. Negativo l’apporto della domanda estera, -0,5 punti percentuali nel 2022 e -0,1 punti nel 2023. Per quanto riguarda la domanda interna, i consumi delle famiglie residenti e delle ISP , spiega l’Istat, «registreranno una evoluzione in linea con l’andamento dell’attività economica, segnando un deciso aumento nel 2022 (+3,7%) cui seguirà un rallentamento nell’anno successivo (+0,4%)». Stando a quanto emerge dalle previsioni dell’istituto, saranno gli investimenti a trainare l’economia del biennio, riportando un aumento del 10% quest’anno e un +2% il prossimo. Sul fronte dell’occupazione, le previsioni indicano un aumento superiore al PIL in termini di ULA: +4,3% nel 2022 e +0,5% nel 2023. Aumento che si accompagnerà ad un miglioramento anche del tasso di disoccupazione, stimato in calo all’8,1% quest’anno e in lieve rialzo il prossimo, all’8,2%. Atteso un netto rallentamento dell’inflazione, dall’8,2% indicato per il 2022 al 5,4%.