Colpite le basi di Engels-1 e di Ryazan, forse con droni. Raid missilistici sull’Ucraina, razzo cade in Moldavia

Un drone ha colpito oggi la pista della base aerea russa di Engels-1, nella regione di Saratov, danneggiando due bombardieri Tu-95. Un altro drone, invece, aveva colpito in precedenza l’aeroporto militare di Ryazan, 200 chilometri a sud-est di Mosca: la deflagrazione sarebbe stata causata da un’autocisterna carica di benzina e nell’attacco sono morte almeno tre persone e altre sei sono rimaste ferite. Diversi media riportano la possibilità che gli attacchi siano stati condotti dalle forze ucraine, anche se non sono fin qui arrivate comunicazioni ufficiali da parte delle istituzioni ucraine. Il fatto, ad ogni modo, si colloca nell’ambito di una giornata caratterizzata dai raid russi sull’Ucraina – oltretutto i due aeroporti colpiti in Russia erano utilizzati per lanciare attacchi missilistici –, provocando ancora una volta interruzioni di elettricità e acqua in diverse città del paese. Inoltre, un razzo è caduto sul territorio moldavo a ridosso del confine con l’Ucraina, secondo quanto ha riferito il ministero dell’Interno citato dall’agenzia russa Ria Novosti. Intervistato dal Financial Times, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha ricordato la fase che anticipò l’invasione russa. Nonostante l’avvertimento dei partner, nessuno dei partner di Kiev fornì dati di intelligence specifici sull’imminente offensiva. Il presidente ucraino, inoltre, tentò ripetutamente di chiamare il presidente russo, Vladimir Putin, prima dell’invasione del 24 febbraio. L’obiettivo era dirgli che la guerra sarebbe stata un «grande errore, una grande tragedia», ma il leader russo, a detta di Zelensky, non rispose alle sue chiamate. «Stiamo combattendo contro i pazzi», ha poi chiosato il presidente ucraino in riferimento alla leadership russa.