«Aumento costo delle materie prime dell’energia non è un problema solo italiano, è un problema francese, tedesco, spagnolo, rumeno»

«Ho parlato con diversi colleghi, l’aumento del costo delle materie prime dell’energia non è un problema solo italiano, è un problema francese, tedesco, spagnolo, rumeno. Quindi sui tempi e sui costi dovremo ragionare e lavorare tutti insieme». Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, replicando, a margine di una riunione con gli omologhi europei, ad una domanda sulle difficoltà che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha segnalato – si veda il Primo piano – sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Se qualcosa costava 10 e costa 15 adesso è chiaro che è un problema europeo. Ho sentito tanta disponibilità a ridiscutere tempi e modi», ha aggiunto Salvini. Che, insieme al resto del governo, sta lavorando anche su altri dossier, a partire dalla manovra, che va licenziata dal Parlamento entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio: secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, mercoledì mattina, alle ore 10, è prevista una riunione tra la premier e i capigruppo dei partiti che compongono la maggioranza. All’ordine del giorno ci sarebbe proprio la legge di bilancio. Nelle ultime ore sono emerse alcune criticità – si veda Economia –, con la Corte dei Conti che ha bocciato alcune misure, in particolare quelle su contanti e pos, sostenendo che non sono in linea con quanto richiesto dal Pnrr. Dubbi sono stati espressi anche dalla Banca d’Italia. La manovra è approdata in Parlamento, dove potrà subire qualche modifica (nessun stravolgimento, ha assicurato Meloni), anche sulla base delle proposte che verranno dai partiti d’opposizione, alcuni dei quali continuano a non risparmiare attacchi. Particolarmente severo, il giudizio del presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte: «Ci ritroviamo con un governo che è molto forte con i poveri e con il ceto medio. Crosetto ha ammesso in tv che la manovra penalizza il ceto medio completamente impoverito, il governo poi si inchina in Europa ai poteri forti», ha detto al termine dell’incontro nella sede del partito in via di Campo Marzio a Roma con il Segretario della Cgil, Maurizio Landini.