Legge di Bilancio: al via le audizioni con le parti sociali. Primi a sfilare i rappresentanti delle parti sociali, a cominciare dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e Confindustria. Poi le associazioni di categoria

Lunga giornata di audizioni oggi, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio. A sfilare inizialmente i rappresentanti delle parti sociali, a cominciare dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e Confindustria, le associazioni di categoria e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti; le audizioni sono in programma fino alle 20.45. Critica la Cgil che, con la vicesegretaria generale, Gianna Fracassi, afferma come la manovra «non risponde ai problemi ma abbia un tratto di corto respiro, in alcuni casi cortissimo», addirittura «alcune “misure simbolo” rischiano di peggiorare le condizioni delle persone»; non vanno bene le misure di sostegno sul caro-energia perché «scadono nel primo trimestre. Invece per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, «lo sciopero (proclamato intanto per il 16 dicembre dalla Cgil e dalla Uil in Lombardia, ndr) non è lo strumento giusto. Sbagliato chiedere in questa fase sacrifici ulteriori ai lavoratori, infuocando le relazioni industriali e danneggiando indirettamente il tessuto produttivo». Nel corso dell’Audizione, i rappresentanti Cisl hanno aggiunto che «il giudizio sulla manovra è articolato, contiene misure importanti per il tessuto produttivo, per le famiglie e i lavoratori ma è ancora debole e insufficiente sul versante espansivo». Per i rappresentanti Uil, tra cui il segretario confederale Domenico Proietti, la manovra «manca di una visione di fondo», chiedono «la detassazione delle tredicesime e un intervento ulteriore sul cuneo fiscale», Quota 103 non risponde alle problematiche sulle pensioni, sbagliata anche «l’abolizione del reddito di cittadinanza; un elemento fondamentale sarebbe l’introduzione del salario minimo». L’Ugl, con il segretario generale Paolo Capone, ha creato un link tra nodi economici e questione di metodo: «Di fronte ad un contesto delicato serve un atteggiamento responsabile». La manovra «interviene sulle criticità che il sindacato aveva evidenziato nell’incontro con la premier Giorgia Meloni», «ponendo le basi per quello che può diventare un confronto proficuo». Cinque emergenze segnalate dall’Ugl: potere d’acquisto di stipendi e pensioni; sostegni a famiglie e imprese; l’occupazione; nuove regole per andare in pensione; investimenti nella sanità; riduzione del gap territoriale tra Sud e Centro-Nord. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, da una parte ha apprezzato l’«aver focalizzato l’intervento sull’energia, con i due terzi della Manovra di fatto dedicati al caro bollette», intervento tuttavia «a tempo e che copre soltanto il primo trimestre»; non ha nascosto la «delusione» per il «risibile» intervento sul cuneo fiscale; quanto a Quota 103 non attiverà un ricambio generazionale, mentre la flat tax creerebbe sperequazioni fra dipendenti e autonomi. Chiesta anche maggiore attenzione su politiche attive e Sud.