L’indice PMI di S&P Global. La produzione continua a diminuire, pesa nuovo calo degli ordini

A novembre il settore manifatturiero italiano ha registrato una nuova diminuzione dell’attività, con le condizioni operative che hanno riportato «l’ennesimo peggioramento a causa del forte calo della produzione e dei nuovi ordini, che pare sia dovuto in parte alle pressioni inflazionistiche». È quanto scrive S&P Global nell’ultima analisi PMI. L’indice, infatti, pur passando da 46.5 punti a 48.4, rimane in zona contrazione. Entrando nel dettaglio, S&P Global spiega poi che il tasso di declino della produzione è stato il più lento degli ultimi cinque mesi, mentre per quanto riguarda gli ordini – che riportano la settima contrazione mensile consecutiva – gli ultimi dati mostrano una sostenuta diminuzione della domanda da parte dei clienti, legata ad una maggiore incertezza e a prezzi più alti. Male anche le esportazioni. «Le previsioni dell’attività per i prossimi 12 mesi – ha spiegato Lewis Cooper, Economista di S&P – rimangono attenuate rispetto agli standard storici, con le aziende che hanno espresso preoccupazioni sulle prospettive a breve termine e sulle pressioni inflazionistiche». Per quanto riguarda i livelli occupazionali, dall’analisi emerge un miglioramento del tasso di creazione di posti di lavoro, con un conseguente calo del livello degli ordini ricevuti ma non ancora completati dalle imprese manifatturiere. «La crescita sostenuta dei livelli del personale – sottolinea l’economista – rispecchia principalmente la speranza di una ricrescita della domanda, che inoltre spinge l’ottimismo commerciale al livello massimo in tre mesi».