«Peggio di Calciopoli», dichiara l’ex direttore finanziario Bertola. Abodi: «Temo che la Juve non sia l’unica». Intanto chiesto il rinvio a giudizio di 12 persone, tra cui Agnelli e Nedved, e della società

Continua a tener banco il caso Juventus dopo che sono emerse nuove intercettazioni: questa volta sotto la lente d’ingrandimento sono finite alcune battute dell’ex direttore finanziario del club bianconero, Stefano Bertola, in occasione di un colloquio con Federico Cherubini, direttore sportivo in carica, in un ristorante del centro di Torino, in cui la Procura aveva piazzato una microspia ambientale. L’ex direttore, dopo che la Consob aveva già avviato le verifiche, si è confidato con Cherubini dichiarando che: «Io una situazione così brutta non me la ricordo: è peggio di Calciopoli, lì tutti ci davano contro, qui ce la siamo creata da soli». Ovviamente un paragone pesante che dovrà esser chiarito in tribunale. Intanto la Procura di Torino ha trasmesso al gip la richiesta di rinvio a giudizio di 12 persone fisiche, più la società imputata per responsabilità amministrativa. Imputati, tra gli altri, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. «Quanto sta accadendo al club bianconero è una punta estrema che non può farci girare dall’altra parte: probabilmente la Juve non è l’unica», ha detto il ministro dello Sport Andrea Abodi, aggiungendo che è il momento di «controllare in maniera più approfondita tutto il sistema perché ci sono anche altre società che si comportano nella stessa maniera e altre che si comportano correttamente, ciò compromette anche l’equa competizione».