Blinken: Putin non vuole soluzione diplomatica

«La Russia deve pagare per i suoi crimini orribili. Collaboreremo con la Corte penale internazionale e contribuiremo alla creazione di un tribunale specializzato per giudicare i crimini della Russia. Con i nostri partner, ci assicureremo che la Russia paghi per la devastazione che ha causato, con i fondi congelati degli oligarchi e i beni della sua banca centrale». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato su Twitter. Non solo. In un video pubblicato con l’annuncio della proposta di creare un tribunale speciale, von der Leyen ha anche sottolineato che «la Russia deve pagare per le devastazioni che ha provocato. Si stima che i danni subiti dall’Ucraina siano attorno ai 600 miliardi di euro. La Russia e gli oligarchi devono risarcire l’Ucraina e coprire le spese per la ricostruzione, abbiamo gli strumenti perché la Russia paghi. Abbiamo bloccato 300 miliardi di euro delle riserve della banca centrale russa e congelato 19 miliardi di euro degli oligarchi russi». Che la Russia non sia intenzionata ad una soluzione diplomatica, continua a essere convinta anche l’amministrazione statunitense. Secondo il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, il quale ha parlato a Bucarest nell’ambito della riunione dei ministri degli Esteri della Nato, gli ultimi attacchi russi contro obiettivi civili in Ucraina «mostrano che Putin non è interessato a una soluzione diplomatica del conflitto». Medesima accusa che però Mosca rivolge alla Nato. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha sostenuto al riguardo, in conferenza stampa, che «i risultati del vertice di Bucarest dimostrano che l’Alleanza atlantica non è interessata a una soluzione diplomatica e politica in Ucraina». Quanto alle dichiarazioni di von der Leyen, ha aggiunto, Mosca adotterà misure «adeguate» in caso di confisca dei capitali russi.