Mosca: «Favorevoli a mediazione Vaticano, ma Kiev no»

«Sappiamo che i terroristi stanno preparando nuovi attacchi e che, finché avranno i missili, non si fermeranno. La prossima settimana può essere dura come quella passata. Le nostre Forze di Difesa si stanno preparando. Tutto lo Stato si sta preparando. Elaboriamo tutti gli scenari, anche con i partner». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale su Telegram ha invitato la popolazione a «prestare attenzione agli allarmi aerei durante la settimana». Proprio sul terreno, le autorità ucraine segnalano che in 24 ore i russi hanno colpito la regione di Kherson 30 volte, provocando un morto e due feriti. Le circostanze, insomma, non promettono sviluppi positivi della guerra, nonostante gli sforzi diplomatici che diversi paesi stanno tentando di attuare al fine di avvicinare le parti. Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitri Peskov, ha dichiarato di «accogliere con favore» l’offerta di mediazione del Vaticano. Nelle scorse ore, infatti, Paul Richard Gallagher, “ministro” degli Esteri della Santa Sede, aveva affermato che il Vaticano è pronto a fornire una sede per negoziati di pace sull’Ucraina. Tuttavia, la convinzione di Mosca, è «che diversi funzionari e paesi stranieri si dichiarano pronti a fornire tali piattaforme», «ma alla luce della situazione che abbiamo ora, tali piattaforme sono non richieste dalla parte ucraina». Un impegno del Vaticano in questa direzione, però, c’è e la conferma arriva direttamente da Papa Francesco, in un’intervista ad America, rivista dei gesuiti: «La posizione della Santa Sede è cercare la pace e cercare una comprensione, la diplomazia della Santa Sede si sta muovendo in questa direzione e, ovviamente, è sempre disposta a mediare».