Presentata la manovra finanziaria. Il Parlamento dovrà approvare il disegno di legge entro la fine dell’anno

In tempi record rispetto alle condizioni date, ma in ritardo se consideriamo quello che è il timing imposto dalla Commissione europea. A meno di un mese dall’insediamento, il governo Meloni vara la sua prima manovra finanziaria. Entro il 30 novembre, lo schema è atteso a Bruxelles, mentre prima della fine dell’anno dovrà essere approvata dal Parlamento per evitare l’esercizio provvisorio, cosa mai accaduta prima. Del resto, non è neanche mai accaduto prima che si votasse per le Politiche a fine settembre, alla vigilia delle importanti scadenze di ottobre dalle quali parte l’iter per l’approvazione della legge di bilancio. In quattro settimane, il ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti, su mandato della premier Giorgia Meloni, ha quindi messo in piedi interventi per 35 miliardi di euro nel complesso, circa tre miliardi in più rispetto a quanto si era preventivato fino alla scorsa settimana. Sia la Meloni che Giorgetti hanno ribadito l’approccio prudente e realista della manovra, tanto è vero che lo scostamento di bilancio, vale a dire la parte in debito, è nell’ordine di circa 21 miliardi di euro. Considerando che usciamo da una lunga parentesi, soltanto in parte chiusa peraltro, caratterizzata prima dell’emergenza Covid-19 e poi dalla guerra della Russia contro l’Ucraina, non era da escludere un maggiore ricorso all’indebitamento. Dati i tempi ristretti, è facile prevedere un iter molto rapido in Parlamento, al netto del diritto di maggioranza e minoranza di apportare eventuali correttivi.