Ue, manca l’accordo sul price cap del gas. Pichetto: «15 i Paesi critici». Salta anche il price cap sul petrolio. Ue verso nuovo Consiglio Energia straordinario il 13 dicembre

L’Italia è contraria alla proposta comunitaria di un tetto a 275 euro, così come Spagna, Francia, Polonia, Belgio e Malta. «Tra 15 Paesi (gli stessi della lettera inviata a Bruxelles per l’adozione di un price cap sul gas, ndr) c’è la condivisione di non aderire alla proposta della Commissione europea sul ‘price cap’», ha dichiarato stamattina il ministro italiano dell’Energia, Gilberto Pichetto Fratin. Stamattina, infatti, si è tenuta una riunione tra i ministri dei Paesi che contestano apertamente il tetto a 275 euro per MWh proposto dalla Commissione Ue. Oggettivamente troppo altro, se si pensa che il picco massimo prezzo raggiunto questa estate era pari a 300 euro MWh. Pichetto ha poi aggiunto che i 15 vogliono discutere complessivamente tutto il “pacchetto” di misure anticrisi di cui fa parte il “price cap”. Ovvero non può esservi un accordo singoli parti dell’intervento europeo procedendo un passo dopo l’altro. La Spagna, e per la precisione la ministra per la Transizione ecologica, Teresa Ribera, non l’ha mandata a dire: «Per come sono state definite le tre condizioni» per l’attivazione del price cap sul gas «sembra uno strumento disegnato precisamente per garantire che non venga mai applicato e questo ci sembra uno scherzo di cattivo gusto da parte della Commissione europea». Di «scherzo», ha parlato anche la Polonia, attraverso la ministra del Clima, Anna Moswa: «Attualmente il price cap nel documento non soddisfa nessun singolo Paese. È una specie di scherzo per noi». Per il ministro dell’Ambiente e dell’Energia greco, Kostas Skrekas, «fissare il prezzo massimo a 275 euro a megawattora non è davvero un tetto», «stiamo perdendo tempo prezioso senza risultati e dobbiamo proteggere le famiglie europee e la credibilità dell’Europa». Già, la credibilità dell’Europa, che, sempre stamattina, non è riuscita a trovare un accordo neanche su un altro “cap”: quello del petrolio. Alla riunione dei rappresentanti dei 27 Paesi Ue (Coreper), finita ieri in tarda serata, sull’intesa guidata dai Paesi G7, c’è stata una nuova fumata nera. Di tempo, anche in questo caso, non ce n’è da perdere, perché all’inizio di dicembre, secondo la roadmap decisa dai sette Grandi del pianeta, il tetto dovrebbe essere pronto ed applicabile. Risultato: i ministri dell’Energia dovranno ridiscutere del price cap sul gas nel Consiglio straordinario del 19 dicembre. La previsione è della Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, a margine del Consiglio straordinario a Bruxelles: «Sappiamo che c’è un altro Consiglio nella settimana di Natale, ci incontreremo lì», ha detto. Tuttavia, il ministro dell’Industria ceco, Jozef Sikela, si è invece detto pronto a convocare «tutti i Consigli straordinari necessari per arrivare ad un accordo».