di Francesco Paolo Capone – Segretario Generale UGL

La presentazione di una nuova collana di libri sul lavoro non è e non può essere un evento da fare passare in silenzio, quasi fosse qualcosa che accade ogni giorno. Va invece collocata nella sua esatta dimensione valoriale e tenendo conto del mondo che ci circonda. Oggi, è stata presentata la nuova collana di Edizioni sindacali, la casa editrice della Ugl, dedicata al “Pensiero sindacale”, una scelta non scontata di questi tempi. Riprendendo il pensiero mazziniano, il lavoro cresce se cresce la cultura delle persone; è quella che si può definire educazione al lavoro e alla comprensione di ciò che accade. Il sindacato deve, giustamente, difendere le tutele, rivendicare il rispetto dei diritti economici e normativi. Il sindacato deve anche battersi sui grandi temi sociali con il governo nazionale e sul territorio, dalle pensioni agli stipendi, passando per il contrasto alla povertà e la garanzia di una sanità efficiente. Ma non può essere soltanto questo. Il sindacato ha il dovere di contribuire all’elevazione delle persone, attraverso l’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza del mondo che abbiamo intorno. Altrimenti, se così non fosse, si rischierebbe di restare impigliati in una spirale senza via di fuga. Un esempio per chiarire il concetto. SI parla molto e giustamente di precarietà, ma tale termine è enucleato in termini esclusivamente economici e non valoriali. Corretto il richiamo al salario, ma anche nella precarietà può esserci un lavoro vero e che dà soddisfazione. Non si spiegherebbe in altro modo perché tanti giovani e meno giovani trovano soddisfazione nel fare magari un lavoro in ambito culturale scarsamente retribuito. Naturalmente, il sindacato deve lottare per far crescere le retribuzioni, ma può e deve agire per riportare il lavoro nella sua giusta dimensione. Spesso, per semplificare il concetto di parla di centralità, ma sarebbe meglio insistere sull’aspetto quasi sacrale del lavoro, quell’intima percezione che rende felici tanti uomini e tante donne che pure svolgono una attività pesante. La nostra proposta editoriale, curata da Ada Fichera, vuole proprio andare ad incidere su questi aspetti, partendo dalla nostra storia per approdare ad un domani che non può e non deve far paura. La storia della nostra Nazione, sotto il profilo sindacale, è storia di un pluralismo con le quattro grandi esperienze del 1900 che ancora oggi danno un senso al vivere quotidiano. L’Ugl rappresenta un tassello decisivo in questo pluralismo, perché è grazie all’esperienza di oltre 72 anni di impegno quotidiano che il fare sindacato si è coniugato con l’idea partecipativa alla base della nostra visione del mondo. Dare alla luce la collana di ”Pensiero sindacale” è al tempo stesso una operazione di grande responsabilità verso chi ci ha preceduto, ma anche una sfida per il presente e per il futuro.