Sindacati e associazioni datoriali spingono per interventi sostanziosi

Oltre che sulla voce pensioni, l’attenzione di molti si sta concentrando su alcune misure che dovrebbero trovare spazio nella legge di bilancio che il Consiglio dei ministri esaminerà in serata. Fermo restando che potrebbero anche esserci delle sorprese dell’ultima ora e ricordando che ogni misura potrà essere apprezzata soltanto nel momento in cui sarà disponibile il testo formalmente depositato in Parlamento, i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl attendono con interesse quanto ci sarà sul versante del taglio del cuneo fiscale. È da tempo che le attenzioni, comprese quelle delle associazioni datoriali, si sono concentrate sull’enorme differenza esistente fra il lordo e il netto in busta paga. Se i sindacati lamentano la riduzione del potere d’acquisto, dall’altra parte i datori di lavoro denunciano l’alto costo del lavoro. Il governo Draghi, per l’anno in corso, ha previsto una riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori con meno di 35mila euro, con effetti, però, ridotti per l’ammontare e perché concomitante con un incremento dei prezzi come non si registrava da decenni. Il governo ha assicurato che l’intenzione è quella di premiare le imprese che assumono e che non licenziano, fermo restando l’obiettivo di sostenere il potere d’acquisto degli stipendi. Per fare tutto ciò, servono però molte risorse finanziarie e, soprattutto, una riforma fiscale più ampia che intervenga anche sull’Iva.