Caltanissetta, in manette scafisti. Guadagni fino a 70mila euro a tratta

La Polizia di Stato della Questura di Caltanissetta ha eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti soggetti, dodici dei quali sono stati portati in carcere mentre per altri sei sono scattati gli arresti domiciliari. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A far scattare le indagini, nel 2019, il ritrovamento in mare aperto di un’imbarcazione di dieci metri, risultata poi rubata e utilizzata per far sbarcare decine di persone di origine nordafricana in territorio siculo. A finire nei guai, oltre a cittadini tunisini – tra cui una coppia, ritenuta promotrice dell’organizzazione criminale, già agli arresti domiciliari per reati simili – anche alcuni soggetti italiani. Secondo quanto emerso dalle indagini gli arrestati avevano vari punti strategici dislocati in più centri siciliani e impiegavano piccole imbarcazioni, munite di potenti motori fuoribordo, per trasportare tra le coste siciliane e quelle tunisine dalle dieci alle trenta persone alla volta, esponendole a grave pericolo per la vita. Il prezzo pro-capite, pagato in contanti in Tunisia prima della partenza, si sarebbe aggirato tra i tremila e i cinquemila euro, con un guadagno per l’associazione tra i 30mila e i 70mila euro per ogni singolo viaggio. Il denaro veniva poi inviato in Italia mediante agenzia specializzate in servizi di trasferimento di denaro, le quali ricaricavano carte prepagate intestate ai soggetti arrestati nel corso del blitz. Sono stati decine i viaggi organizzati dagli arrestati accertati nel corso delle investigazioni.