Cgil, Cisl, Uil e Ugl al ministero dopo una lunga attesa che durava dal 2017

Dopo una lunga attesa, arriva finalmente la prima vera convocazione del tavolo tecnico sul lavoro autonomo, come previsto della legge 81 del 2017, quella meglio conosciuta come il Jobs act del lavoro autonomo che, nella seconda parte, contiene la normativa relativa al lavoro agile. Nel pomeriggio di oggi, infatti, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e delle altre parti sociali sono stati convocati al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per fare il punto sulle cose da fare, che peraltro non sono poche. Il lavoro autonomo, negli anni, ha assunto molto spesso una connotazione vicina al lavoro dipendente, soprattutto nei casi di mono-committenza, quando il professionista opera per conto di un solo committente. Tale forma di lavoro autonomo è andata crescendo dopo che il decreto legislativo 81/2015 ha posto dei limiti ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, cosa che ha costretto molto persone a migrare verso la partita Iva. Fra i temi caldi della riunione, che, per ovvie ragioni, non può essere risolutiva, troviamo la questione degli ammortizzatori sociali. La legge di bilancio ha previsto l’introduzione della Iscro, una indennità di sostegno al reddito per le partite Iva che restano senza contratti di prestazione d’opera. Il forte limite è, però, nella copertura dello strumento e nelle regole molto stringenti che escludono un’ampia platea di beneficiari.