Cina e India, grandi assenti. Francia e Italia confermano gli impegni, ma in tanti potrebbero sfilarsi

A differenza di altri Paesi, in Italia l’attenzione dei commentatori si è concentrata più sulle relazioni bilaterali con l’Egitto, con particolare riferimento ai casi Giulio Regeni e Patrick Zaky. Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nel suo incontro con il presidente egiziano Al-Sisi ha ribadito quelle che sono le aspettative sul versante dei diritti umani; subito dopo, però, ha riportato l’attenzione dei colleghi sui temi della Cop27, confermando l’impegno italiano nella riduzione delle emissioni di CO2. La posizione è stata ribadita anche, oltre che nell’intervento in plenaria, pure nei bilaterali con gli omologhi tedesco e inglese, Olaf Scholtz e Rishi Sunak. Molto forte la presa di posizione della Francia, se non altro perché il nome di Parigi è legato agli accordi sul clima. Il presidente Emmanuel Macron ha infatti annunciato la convocazione dei responsabili delle cinquanta aziende francesi più inquinanti. Da queste aziende, che operano nei settori della metallurgia, della chimica, del vetro e del cemento, arriva il 20% delle emissioni di gas serra. Il rischio vero, soprattutto se dovesse continuare la guerra russo-ucraina, è che la stessa Europa potrebbe avere grandi difficoltà a maturare una posizione comune. Del resto, l’assenza dei leader di Cina e India, Xi Jinping e Narenda Modi, non è un segnale per nulla incoraggiante, mentre pure l’atteggiamento freddo degli Stati Uniti, con il presidente Biden impegnato nelle elezioni di mid-term, non è passato inosservato.