Lo stato dell’arte. La crisi sta rallentando il processo di transizione verso una economia più sostenibile

L’appuntamento di Sharm El-Sheikh con la Cop27 rappresenta una importante occasione per fare il punto sullo stato dell’arte, in vista anche delle prossime scadenze e degli impegni assunti sul versante della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Periodicamente, i leader dei Paesi aderenti all’Organizzazione delle Nazioni unite si riuniscono per cercare di arrivare ad un punto di incontro, stante l’impatto che il cambiamento climatico sta provocando ad ogni latitudine. Sono ormai diversi anni che le analisi dei dati evidenziano la necessità di adottare degli interventi ad ampio spettro. Non a caso la Conferenza non si sofferma sulla sola questione climatica, ma spazia su tematiche di diverso tipo. In Egitto, in particolare, dopo la due giorni dedicata ai capi di Stato e di governo, si sono aperti sei tavoli tematici: transizione giusta: sicurezza alimentare; finanza innovativa per il clima e lo sviluppo; investire sul futuro dell’energia; sicurezza idrica; cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili. A supporto di questa attività, la Conferenza ha anche promosso focus specifici, come, ad esempio, quello dedicato ai giovani. Particolare attenzione è stata riposta anche sull’agricoltura, sul processo di decabornizzazione, sul rapporto fra società civile ed energia, sulla biodiversità. Il particolare momento storico che si sta vivendo, però, non sembra aiutare il passaggio verso una economia maggiormente sostenibile, come auspicato soprattutto dall’Unione europea.