Sui flussi migratori: «Reazione aggressiva della Francia, non isolare l’Italia ma gli scafisti»

«Abbiamo voluto dare un’immediata risposta alle famiglie e alle imprese sul costo delle bollette». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presentando in conferenza stampa il decreto, approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri per lo stanziamento di oltre 9 miliardi di euro per attutire l’impatto sui bilanci degli italiani del caro energia, che non rappresenta l’unico dossier sul tavolo di Palazzo Chigi. In cima all’agenda governativa ci sono anche i flussi migratori dall’Africa, al centro di un incidente diplomatico con la Francia: dopo essersi detta disponibile ad accogliere una parte dei migranti soccorsi da una nave di un’organizzazione non governativa, Parigi ha fatto un passo indietro, annunciando per di più il rafforzamento dei controlli alle frontiere con l’Italia. «Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese, incomprensibile e ingiustificabile», ha commentato il premier. Quello migratorio è un fenomeno che non può (e non deve) essere gestito soltanto l’Italia, ma dall’Unione europea nel suo insieme. «Ora tre cose possiamo fare», ha detto Meloni, rivolgendosi ai partner europei e indicando una possibile soluzione al problema: «Possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo, non ho avuto questo mandato. Ipotesi due: non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia…Unica soluzione comune, e ne ho parlato con Macron, Germania e Ue, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot». Secondo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, occorrono «scelte condivise dell’Unione europea». «Mentre intensifichiamo il dialogo con i Paesi terzi di origine e transito dei migranti, dobbiamo lavorare affinché i principi di coordinamento e di responsabilità condivisa tra Stati Membri guidino la risposta comune a un fenomeno determinante le nostre stesse prospettive di crescita», ha detto il capo dello Stato, intervenendo da Maastricht in occasione del trentesimo anniversario della firma del Trattato. «L’Italia non può essere lasciata sola, bisogna mostrare solidarietà a livello europeo», ha detto il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, dopo aver incontrato Meloni.