Giorgia Meloni ai leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: «Sarò leale e trasparente». Nelle prossime settimane, partiranno i tavoli tecnici sulle urgenze più pressanti
Concludendo la lunga riunione a Palazzo Chigi, durata oltre due ore e mezza, il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha detto ai leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Francesco Paolo Capone: «Sarò leale e trasparente». Una affermazione importante e, per molti versi decisiva, in quanto arriva in un momento particolare per il nostro Paese e non solo. Sempre Meloni ha, infatti, evidenziato la drammatica crisi che tutte le principali economie del mondo stanno vivendo, aggiungendo un richiamo al senso di responsabilità e alla condivisione degli obiettivi. All’appello del premier, i segretari generali dei sindacati confederali hanno risposto positivamente, seppure con sfumature decisamente diverse. Se Landini è apparso più freddo, Sbarra e Capone hanno colto la palla al balzo, confermando la disponibilità ad aprire dei tavoli tecnici di confronto sulle varie tematiche in gioco. Questo perché, se è vero che la prossima legge di bilancio sarà concentrata soprattutto a mitigare gli effetti del caro-energia sulle famiglie e sulle imprese, è pur vero che la partita è ben più complessa. Ad iniziare, ad esempio, dalle pensioni, rispetto alle quali sempre Meloni ha richiamato il dovere morale di dare delle risposte per l’oggi, ma anche per il futuro, soprattutto per i giovani, le donne e per chi ha carriere professionali discontinue. La via del dialogo è quindi tracciata. Nelle prossime settimane, partiranno diversi tavoli tecnici, con il coinvolgimento diretto anche dei vari ministri che hanno partecipato al vertice di mercoledì. Insieme al premier, erano presenti il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, con il quale si approfondirà il tema della riforma del fisco e il recupero del potere d’acquisto di stipendi e pensioni, la responsabile del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, che ha già incontrato le parti sociali la scorsa settimana, il titolare del nuovo ministero delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per le tante vertenze aperte, e Paolo Zangrillo, per il rilancio della pubblica amministrazione. Il tutto, senza dimenticare che l’altra grande sfida rappresentata dalle modifiche da apportare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, in ragione delle mutate condizioni economiche.