di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Oggi, con una delegazione del Sindacato, l’incontro con il neo Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del governo Meloni, Marina Calderone, che a pochi giorni dall’insediamento del nuovo esecutivo ha convocato un tavolo con le Parti Sociali. Buon segnale di dialogo, dovuto anche ad esigenze di calendario che impongono di procedere in modo rapido in vista della legge di Bilancio. L’Ugl ha presentato le proprie proposte con lo spirito costruttivo e responsabile da sempre dimostrato, indipendentemente dal colore politico dei governi, uno spirito adesso ancora più essenziale, dato difficilissimo contesto sociale, economico e produttivo. Cinque le tematiche principali sulle quali sono focalizzate le proposte dell’Ugl più specificatamente riconducibili alle competenze del Ministero. Innanzitutto la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, tema prioritario data la crescita degli infortuni, compresi quelli mortali, rispetto agli anni precedenti. Occorre puntare sulla formazione, non solo dei lavoratori, ma anche dei datori di lavoro e delle altre figure professionali e comprendendo anche gli studenti. E poi istituire una Procura nazionale per il perseguimento dei reati connessi, per superare le discrasie territoriali, potenziando contemporaneamente la dotazione di personale ispettivo e rendendo immediatamente accessibili tutte le banche dati. Secondo tema, quello delle misure a sostegno degli stipendi: al netto del necessario taglio del cuneo fiscale, che vorremmo sostanzioso e consolidato nel tempo, nell’immediato è possibile, e anche fattibile dal punto di vista della tenuta dei conti pubblici, agire attraverso l’introduzione di misure di sostegno alla contrattazione nazionale e di prossimità. Terzo focus quello sulle pensioni, dalla riforma pensionistica al potere d’acquisto degli assegni. Per scongiurare un ritorno alla Fornero, la soluzione che si prospetta è quella di prorogare, in vista di una successiva stabilizzazione, l’Ape sociale, Opzione donna e Quota 102. In prospettiva, a tali strumenti dovrebbero aggiungersi anche Quota 41, riferita alla sola anzianità contributiva, e l’introduzione di meccanismi di garanzia sulle pensioni future per coloro che hanno avuto carriere lavorative discontinue. Per le pensioni in essere, un intervento correttivo sul versante delle detrazioni da pensioni, sul modello di quanto già fatto per il lavoro dipendente. Poi, come quarta tematica, la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, ovvero l’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, per impostare una nuova strada di relazioni industriali che valorizzino il fattore umano nei luoghi di lavoro e leghino la forza lavoro alle scelte strategiche dell’impresa. Infine, quinto punto, la riforma del reddito di cittadinanza, così da suddividere da un lato uno strumento di contrasto alla povertà per le persone impossibilitate a lavorare, dall’altro un reddito di responsabilità concretamente connesso alle politiche attive del lavoro, con elenchi delle persone disponibili a lavorare facilmente fruibili dalle imprese ed anche al complesso della pubblica amministrazione per favorire il reinserimento. Proposte chiare e costruttive, a disposizione del governo e del Paese.