L’indice PMI di S&P Global
«L’alta inflazione riduce la domanda e danneggia la fiducia»

Continua a peggiorare la performance del settore privato dell’Eurozona, come testimoniato dalle ultime rilevazioni dell’indice PMI composito di S&P Global, sceso a 47.3 punti a ottobre dai 48.1 di settembre: il valore più basso in 23 mesi. «Tale declino – spiega l’ufficio studi – rispecchia le maggiori contrazioni del manifatturiero e del terziario, con il prima settore che mostrato effetti negativi più significativi». Commentando i dati, il Senior Economist di S&P Global Market, Joe Hayes, ha parlato di una probabile “recessione invernale”. «L’alta inflazione – ha spiegato, infatti – sta riducendo la domanda e sta danneggiando la fiducia. Anche i timori che la crisi energetica possa intensificarsi nel periodo invernale stanno alimentando l’incertezza e influenzano le politiche decisionali». Tra le nazioni dell’area considerate dall’indagine il dato peggiore si rileva in Germania, dove indice PMI composito si è attestato al valore minimo in 29 mesi, portandosi a 45.1 punti (meglio comunque delle attese, che lo davano a 44.1 punti). Segue l’Italia, con 45.8 punti e il peggior risultato in 22 mesi. Nel dettaglio nel nostro Paese hanno trovato conferme i peggioramenti sia del settore manifatturiero che quello dei servizi, con quest’ultimo che ha riportato il calo dei nuovi ordini più marcato dal gennaio del 2021. L’indebolimento delle condizioni della domanda di ottobre, si legge nell’indagine, è in parte scaturito dagli scambi internazionali, visto che gli ordini esteri sono ulteriormente diminuiti, indicando la contrazione più rapida da gennaio.