Pnrr, energia, migranti. I temi caldi nel rapporto Italia-Ue alla vigilia della prima missione europea di Giorgia Meloni in veste di Presidente del Consiglio

Domani il primo viaggio di Giorgia Meloni a Bruxelles come Primo Ministro italiano prevede incontri con le massime autorità europee: dalla presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, a quella della Commissione, Ursula von der Leyen, al capo del Consiglio Ue, Charles Michel. Una serie di confronti a netta prevalenza femminile, altro record di questi giorni. Ma al centro dell’attenzione saranno prevalentemente i nuovi rapporti da instaurare tra Italia e Unione europea dopo le elezioni ed il cambio della guardia a Palazzo Chigi. All’insegna del «pragmatismo», «senza subalternità, ma neanche ostilità preventiva». Queste, almeno, le intenzioni del neo-premier italiano. Anche perché sul tavolo ci sono molti temi importanti e piuttosto scottanti. Dalle emergenze inedite, nate a seguito della guerra in Ucraina e della crisi energetica, ai problemi tanto annosi quanto mai risolti. Rimodulazione del Pnrr a seguito della nuova situazione economica ed energetica, strategie comuni europee per affrontare costo, approvvigionamento ed anche produzione di energia. Due questioni di portata continentale, che spiegano anche l’attesa del Governo a formulare interventi sul caro-bollette, preferendo aspettare i risultati degli imminenti vertici europei. E poi un altro argomento, importante per l’Italia e finora ben poco affrontato in sede europea, quello della suddivisione delle responsabilità fra i membri dell’Unione in merito al contrasto ed alla gestione dell’immigrazione clandestina, problema al momento ad esclusivo carico degli Stati mediterranei dell’Ue, Spagna, Grecia e soprattutto Italia. Dalle risposte che saranno date, non solo al Premier, ma al Paese, si comprenderà il modo in cui l’Ue intende interpretare queste sfide e quali saranno le strade d’Europa da percorrere nei prossimi mesi.