Sorpresa: Pil al +2,6 nel III trimestre su anno. Ma per Visco «rischi al ribasso». Istat, in aumento dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. Eurostat, Ue a +2,4% III trimestre 2022 su anno

Sarebbe una bella notizia se non fosse per quella decelerazione e per il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che l’ha subito ridimensionata.
Nel III trimestre 2022 l’Istat ha stimato un aumento del Pil dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% sull’anno, cioè in termini tendenziali. Lo stesso Istituto ha evidenziato che «la fase espansiva del Pil prosegue per il settimo trimestre consecutivo», ma «in decelerazione rispetto al II trimestre dell’anno». La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,9%. La variazione congiunturale, cioè lo 0,5%, «è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi hanno registrato un aumento. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta».
Un risultato, un po’ a sorpresa, che fornisce margini di manovra anche al nuovo Governo. Ma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla 98° Giornata mondiale del risparmio, ha raffreddato le speranze: il dato Istat, certamente, da un lato determina «un aumento meccanico nel rialzo delle stime e, dall’altro, spinge in ogni caso alla prudenza nell’indicazione di stime puntuali nel contesto di grande incertezza come l’attuale».
Il fatto è che «il peggioramento delle prospettive di crescita è diffuso su scala globale», così «anche in Italia». «I rischi sulla crescita sono orientati al ribasso e dipendono, non solo per il nostro Paese, oltre che dalle tensioni geopolitiche, dalle prospettive dell’economia negli Stati Uniti, dove, anche a causa della forte restrizione delle condizioni monetarie, molti indicatori scontano una possibile contrazione del Pil nei prossimi mesi».
«Negli ultimi mesi l’incertezza che caratterizza il quadro economico e finanziario internazionale è notevolmente aumentata. L’attività economica globale risente pesantemente delle conseguenze dell’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia». Nell’ultimo Bollettino economico Bankitalia ha, infatti, formulato una previsione con uno scenario “più positivo” che stima un +0,3% del Pil sul 2023 e un altro, più negativo, che prevede una totale interruzione delle forniture di energia dalla Russia. In quest’ultimo caso, il Pil calerebbe dell’1,5% circa il prossimo anno.