Approvata anche la lista dei sottosegretari. Lollobrigida: «Abbiamo fatto tutto come doveva essere: ora siamo al completo»

Si è svolto oggi il Consiglio dei ministri, il secondo dall’insediamento del nuovo governo, che ha approvato un decreto unico con diverse misure, dalla Giustizia all’emergenza sanitaria. Per quanto riguarda l’ergastolo ostativo, l’accesso ai benefici penitenziari per i condannati per i reati di mafia e terrorismo sarà possibile «anche in assenza di collaborazione con la giustizia» solo se il reo ha risarcito le vittime del danno e se ha dimostrato «attraverso elementi specifici» di aver interrotto ogni rapporto con la criminalità organizzata. Rinviata l’entrata in vigore della riforma Cartabia, che slitta al 30 dicembre – ha espresso soddisfazione l’Associazione nazionale magistrati: «Il ministro della Giustizia e l’intero governo hanno fortunatamente dato ascolto alle indicazioni della magistratura associata –, data che permette di rispettare gli impegni assunti con l’Unione europea: il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede che la riforma sia applicata entro la fine dell’anno.
Anticipato a partire da domani la fine dell’obbligo vaccinale per medici e sanitari. Prorogato invece con un’ordinanza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’uso obbligatorio delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa, le Residenze sanitarie assistenziali, come auspicato alla vigilia da diversi esperti (si vedano i timori espressi dalla Fondazione Gimbe, che sta monitorando indipendentemente l’andamento della pandemia nel nostro Paese).
Inasprite le pene – reclusione da 3 a 6 anni e multe da 1.000 a 10 mila euro – per chi organizza Rave Party, tema particolarmente attuale, considerando il caso di Modena.
Il Consiglio dei ministri ha anche dato il via libera alla lista dei sottosegretari, tra cui Claudio Durigon al Lavoro, e dei vice ministri. «Abbiamo fatto tutto come doveva essere. Ora il governo è al completo», ha commentato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che ha smentito contrasti tra Meloni e il leader della Lega, Matteo Salvini – «Non mi risultano frizioni» –, osservando che il Cdm «all’unanimità e rapidamente si è ritrovato a votare» i provvedimenti «senza alcuna polemica».