Cinque ministri in campo. Tanti i dossier da seguire con attenzione, dalle infrastrutture alla legge di bilancio

La delegazione della Lega all’interno del governo di centrodestra, che ha appena ottenuto la fiducia del Parlamento, sarà guidata dal suo leader Matteo Salvini. Dopo aver ricoperto l’incarico di ministro dell’Interno nel primo governo Conte, Salvini ora è chiamato a gestire il dicastero delle Infrastrutture, uno dei principali ministeri in un’ottica di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Salvini è anche vicepresidente del Consiglio dei ministri, ruolo già ricoperto con Conte. La Lega è chiamata a guidare un altro ministero centrale, vale a dire l’Economia, con Giuseppe Giorgetti. Proprio Giorgetti è l’unico esponente del nuovo governo ad aver avuto un incarico ministeriale nell’esecutivo Draghi; Giorgetti era infatti ministro dello Sviluppo economico. Da subito, Giorgetti è chiamato a lavorare sulla legge di bilancio, visto le scadenze immediate e i passaggi già fatti dall’esecutivo uscente. Espressione della Lega anche il nuovo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che entra però nel governo non da parlamentare. Fra i ministri senza portafoglio, la Lega annovera Roberto Calderoli, al ministero degli Affari regionali, e Alessandra Locatelli, al ministero della Disabilità. Calderoli, parlamentare di lungo corso, è fra coloro che maggiormente conoscono il funzionamento della macchina parlamentare. Sarà chiamato a gestire la questione delicata dell’autonomia regionale, tema molto dibattuto anche nel corso della passata legislatura, senza però arrivare ad una conclusione.