L’attenzione è ricaduta su personalità che arrivano dal lavoro, dalla scuola e dalla Pa
Al pacchetto dei tecnici presenti nel governo, andrebbe aggiunto da subito l’ex ministro Roberto Cingolani, che ha accolto l’invito della premier Giorgia Meloni di restare come consulente senza retribuzione per portare avanti tutta la partita con l’Unione europea sul versante del gas. Proprio questa di Cingolani è stata l’ultima novità, qualcosa mai accaduto prima. Nella compagine governativa, troviamo diversi tecnici, anche se molti di loro hanno un profilo politico decisamente marcato. Il primo tecnico è al ministero dell’Interno, con l’incarico affidato al prefetto Matteo Piantedosi, stretto collaboratore di Matteo Salvini, quando quest’ultimo era al Viminale. Tecnico è anche il ministro della Salute, il rettore Orazio Schillaci. Pure alla Cultura, troviamo una personalità senza tessera di partito o precedente incarico politico: Gennaro Sangiuliano, già direttore del Tg2, ma che non ha mai nascosto la sua vicinanza alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Direttamente dal campo arriva la nuova ministra al Lavoro e alle Politiche sociali, Maria Elvira Calderone, da anni alla guida della Fondazione dei consulenti del lavoro. Percorso simile, vista la sua decennale esperienza nel settore, anche per il nuovo ministro dello Sport e per i Giovani, Andrea Abodi. Difficile collocare fra i tecnici sia Carlo Nordio, magistrato di lungo corso, ma ora parlamentare di Fratelli d’Italia, che Giuseppe Valditara, ora non più parlamentare, ma vicino alla Lega, rispettivamente alla Giustizia e all’Istruzione e Merito.