Sembra fosse in cura per una forma di depressione

«Erano tutti felici, pensavo di essere ammalato. Ho provato invidia». È quanto avrebbe dichiarato durante l’interrogatorio Andrea Tombolini, l’uomo che nel tardo pomeriggio di giovedì ha accoltellato cinque persone – uccidendone una – nel centro commerciale di Assago e che ora dovrà rispondere delle accuse di omicidio e tentato omicidio plurimo. La vittima era un dipendente del supermercato, deceduto mentre veniva trasportato in ospedale. Non sono invece in pericolo di vita le altre persone raggiunte dalle coltellate di Tombolini, tra cui Pablo Marì, calciatore del Monza. A consegnarlo alla Polizia è stato un ex calciatore, Massimo tarantino, che è riuscito a disarmarlo e a immobilizzarlo. Secondo quanto emerso, Tombolini, 46enne, è incensurato, ma poco più di una settimana fa era stato ricoverato al pronto soccorso per essersi colpito il volto e la testa con i pugni. Non risulta essere in cura da uno psichiatra, ma sembra fosse comunque in cura da un professionista per una forma di depressione. Stando alle ricostruzioni, sarebbe arrivato in bicicletta al centro commerciale e avrebbe colpito le vittime con un coltello preso da un espositore del supermercato Carrefour. La stessa catena ha fatto sapere di aver rimosso tutti gli oggetti taglienti dai punti vendita.