Intanto Kiev avverte: «I russi potrebbero far esplodere Zaporizhzhia»

È l’Ucraina a rifiutare i negoziati su ordine degli Stati Uniti: il presidente russo Vladimir Putin è tornato a ribadirlo in un colloquio con il presidente della Guinea-Bissau, secondo il resoconto del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass. Dopo la frase pronunciata ieri da Putin, riguardo il rischio di conflitto mondiale che resta molto alto, le indiscrezioni sulle mosse e sulle attese dell’Ucraina e dei suoi alleati richiedono comunque attenzione. Secondo Politico, ad esempio, gli Stati Uniti starebbero accelerando i piani per aggiornare il dispiegamento di nuove bombe nucleari nelle basi Nato in Europa: l’arrivo previsto inizialmente il prossimo anno, dovrebbe invece avvenire già nel mese di dicembre. Sul terreno, Kiev si prepara ad un possibile attacco futuro della Bielorussia, anche se per il momento – ha chiarito il vicecapo di Stato maggiore ucraino, Oleksii Hromov – «non è osservabile la creazione di una forza d’attacco, ma ci sono e ci saranno minacce». Ma soprattutto, a detta dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, non si esclude che i russi possano ricorrere ad esplosioni della centrale nucleare di Zaporizhzhia «per disabilitarla in modo permanente e provocare un disastro incolpando l’Ucraina». Nello specifico il generale di brigata Alexei Gromov, stando a quanto riporta Ukrainska Pravda, considerando le accuse russe sul rischio di una cosiddetta bomba sporca, ritiene sia possibile che «gli occupanti possano organizzare esplosioni presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia e provocare un altro crimine contro l’umanità».