Ieri l’esecutivo ha incassato la fiducia anche del Senato: 115 i voti favorevoli, 79 quelli contrari

«Oggi inizia ufficialmente la nostra sfida per risollevare l’Italia, per ridare speranza e certezze a milioni di cittadini. Questo sarà il governo di tutti gli italiani, lavoreremo per difendere i diritti di ciascuno e affinché il popolo sia unito. Insieme restituiremo orgoglio, forza e visione alla nostra nazione». Così sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che oggi ha sentito il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg per ribadirgli pieno sostegno all’Alleanza Atlantica, poco dopo aver incassato anche la fiducia del Senato – 115 i voti favorevoli, 79 quelli contrari –, in linea con le attese: anche a Palazzo Madama, il centrodestra gode di una maggioranza, seppure risicata rispetto alla Camera. Tanti i dossier ereditati dal precedente governo, dalla crisi energetica, alla gestione del fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la legge di Bilancio, da approvare entro dicembre. Ci sono poi anche le riforme di ampio respiro, tipo quelle che puntano a modificare la Costituzione. Su questo punto, ieri il leader di Italia viva, Matteo Renzi, ha ribadito l’apertura al dialogo – «Se la maggioranza vorrà davvero sfidarci, ad esempio sull’elezione diretta del presidente del Consiglio, noi ci saremo. Un no a prescindere è sbagliato» –, senza risparmiare qualche attacco al Partito democratico: «Vogliamo attaccare la presidente del Consiglio proprio sul fatto di essere donna? Io la contesto e non voterò la fiducia, ma di tutti gli argomenti per attaccarla scegliete la questione femminile? Questa non è opposizione, è masochismo». L’opposizione è spaccata. «Tutto quello che» Renzi «ha avuto, tranne l’ultimo seggio, lo ha avuto grazie al Pd. Ora è riuscito a costruire un modo nuovo di stare in parlamento. Fa interposizione, non opposizione, fra maggioranza e futuri approdi. E quando fa opposizione, la fa contro l’opposizione, non contro il governo», ha detto il senatore del Partito democratico, Francesco Boccia, a Radio Immagina, Dal Pd arriva poi la sponda per il Movimento 5 stelle in difesa del Reddito di cittadinanza, una misura nel mirino del governo: «Penso che Meloni parlerà molto del Reddito di Cittadinanza, ma in una fase come questa privarsi dell’unico strumento di contrasto alla povertà assoluta penso che sia estremamente pericoloso», ha detto Andrea Orlando, intervenendo a “Omnibus”, in onda su La7. Nel frattempo, notizia di questi minuti, sono stati nominati i capi di gabinetto, tra cui Carlo Deodato, come segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Domani non si dovrebbe invece tenere il Consiglio dei ministri. I sottosegretari saranno probabilmente al centro di una riunione, probabilmente convocata per lunedì.