Mosca esclusa da riunione armi: «Mossa di Roma ostile». Secondo il Cremlino le truppe Usa in Romania aumentano i pericoli per la Russia

Nonostante gli sforzi diplomatici del presidente francese Emmanuel Macron, intenzionato a coinvolgere le autorità russe e statunitensi anche attraverso una mediazione vaticana – ipotesi che comunque Mosca non ha respinto – per porre fine al conflitto in Ucraina, le distanze tra Russia e Stati Uniti rimangono piuttosto marcate. Le ultime mosse statunitensi di sostegno a Kiev non sono piaciute a Vladimir Putin, il quale oggi ha osservato in remoto le esercitazioni delle forze di deterrenza strategica, che hanno simulato una risposta ad un attacco nucleare. In realtà sono esercitazioni che si fanno con una certa ricorrenza e tanto la Russia che gli Stati Uniti comunicano in anticipo la data in cui vengono programmate. Del resto, a chiarirlo nelle scorse ore, era stato il portavoce del Dipartimento di Stato americnao, Ned Price, il quale aveva anche sottolineato che la notifica delle esercitazioni è un atto di routine. Tuttavia, secondo Putin, citato dalle agenzie russe, «il potenziale di conflitto nel mondo nel suo insieme, così come a livello regionale, rimane molto alto» e «l’Ucraina è diventata uno strumento della politica estera degli Usa e ha praticamente perso la propria sovranità». Un altro motivo di attrito è rappresentato dallo schieramento di truppe americane in Romania, annunciato alcuni giorni fa. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, infatti, tale dispiegamento aumenta i pericoli per la Russia e non porta ad un rafforzamento della stabilità. Ma non ci sono solo gli Stati Uniti tra i paesi che la Russia considera particolarmente ostili. Tra questi figura inoltre il Regno Unito, per cui – ha spiegato sempre Peskov – il presidente russo non ha inviato un telegramma di congratulazione al neopremier Rishi Sunak. Poi c’è l’Italia, che – afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dalla Tass – «ha gravemente violato il suo mandato di presidente», estromettendo gli esperti russi da una seduta sulle questioni operative dell’Iniziativa sulla lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa (Psi) che si è aperta oggi a Roma. Mosca, dunque, «considera questa mossa di Roma come ostile. Questo è un altro attacco provocatorio alla Russia». Intanto il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha comunicato al suo omologo cinese che l’Ucraina sta sviluppando la cosiddetta “bomba sporca”. Quest’ultimo tema sta tenendo banco negli ultimi giorni. Già il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov aveva parlato di «informazioni concrete» al riguardo, ma il sospetto statunitense è che sia la Russia, in realtà, a progettare qualcosa di simile, assicurando conseguenze nel caso in cui i timori dovessero poi verificarsi. «Vladimir Putin sta perdendo sul terreno e sta rispondendo con attacchi sui civili e con una retorica nucleare. Non usi falsi pretesti per un’escalation», ha detto oggi il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, ricevendo il premier della Romania Nicolae Ciuca a Bruxelles.