Da Quota 41 all’immigrazione, passando per il tetto al contante: il centrodestra si muove. Introduzione Quota 41, Durigon: «Cercheremo di valutare al meglio quali sono le azioni da poter mettere già in campo per la prima legge di Bilancio»

In conformità con la velocità con la quale la coalizione di centrodestra ha dato vita al nuovo Governo e mentre il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si presentava ieri alla Camera e oggi al Senato per chiedere la fiducia del Parlamento, atti concreti sono venuti già alla luce. «Come Lega stiamo studiando priorità da proporre agli alleati per valutare insieme cosa fare subito», ha dichiarato all’agenzia Public Policy il senatore della Lega Claudio Durigon, già sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle finanze nel governo Draghi, riassumendo il lavoro che in questi giorni sta impegnando il Carroccio sui dossier economici. Lo stesso Durigon ha già presentato al Senato un ddl dal titolo “Modifiche all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e altre disposizioni in materia di accesso anticipato al trattamento pensionistico”. Si tratta in sostanza del superamento della legge Fornero sulle pensioni e l’introduzione di Quota 41, cioè l’uscita dal lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dal dato anagrafico. «Non è un punto di partenza ma un punto di arrivo, un obiettivo da raggiungere nei 5 anni di legislatura», ha spiegato Durigon a Public Policy che chiedeva se quella sul tavolo fosse il punto di partenza della Lega. «Abbiamo il tempo risicato ma cercheremo di valutare al meglio quali sono le azioni da poter mettere già in campo per la prima legge di Bilancio», aggiunge, «per questo stiamo già lavorando ai vari dossier per capire quali sono alcune priorità da poter proporre agli alleati per poi valutare insieme ciò che si può fare». Qualche ora prima, sempre ieri, il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, aveva firmato una direttiva che definisce la condotta delle due navi presenti nel Canale di Sicilia, Ocean Viking e Humanity One, con complessivi 326 migranti soccorsi a bordo, non «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale», valutando pertanto di imporre loro il divieto di ingresso nelle acque territoriali. Qualcuno ha già sintetizzato l’operazione con la formula «tornano i porti chiusi», ma in realtà, già dalla serata di ieri e fino a stamane, sono state condotte, al largo delle coste siracusane, in area di responsabilità SAR italiana, due complesse operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma, nei confronti di due pescherecci con diverse centinaia di migranti bordo, provenienti dalla Cirenaica. Tratti in salvo 663 migranti e recuperati due corpi privi di vita.