Lo riferisce l’Istat, registrando un incremento (+135 mila) rispetto al 2020

Nel 2021 i permessi di soggiorno rilasciati sono stati 241.595, in crescita rispetto al 2020 (+135 mila), anno segnato dall’emergenza sanitaria. Lo rende noto l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, sottolineando che, complice l’aumento, i livelli sono tornati ai livelli precedenti la pandemia «ma non c’è stato un vero e proprio recupero, nonostante una notevole crescita dei permessi per lavoro, di cui hanno beneficiato in maniera rilevante i cittadini ucraini».
La guerra scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina ha influito parecchio: secondo i dati aggiornati alla fine di settembre del 2022, sono 159 mila le richieste di protezione temporanea di persone in fuga. L’Istat osserva anche che nel 2021 le acquisizioni di cittadinanza hanno registrato un calo rispetto l’anno precedente (-8%). I nuovi cittadini italiani sono principalmente di origine albanese e marocchina. Nella nota, l’Istat registra un’«altra novità, conseguente alla Brexit»: la presenza del Regno Unito tra le prime dieci collettività non comunitarie per numero di ingressi. «Si può però ipotizzare che dietro a una quota elevata di “nuovi documenti” ci siano in realtà individui, già da tempo presenti sul territorio italiano, i quali hanno dovuto richiedere un documento di soggiorno a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea», commenta l’ISTAT.