di Francesco Paolo Capone – Segretario Generale UGL

Nel giorno in cui il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è presentata di fronte a Camera per chiedere la fiducia e aprire, questo è l’augurio più sincero e profondo da sindacalista e da uomo di destra, una nuova fase per il nostro Paese, guidato finalmente da un esecutivo politico ma nel mezzo di una delle crisi economiche più buie della sua storia, desidero sottolineare alcuni elementi, a mio avviso, fondamentali nel metodo e nel merito.
Nel metodo, come più volte da me evidenziato, con il ritorno della politica alla guida delle istituzioni, non si potrà prescindere dal coinvolgimento, nell’ambito dei processi decisionali, di tutte le organizzazioni di rappresentanza degli interessi sociali, riaprendo quindi una stagione di dialogo. È necessario, altresì, che il dialogo abbia come obiettivo la sottoscrizione di un Patto Sociale per il Lavoro al fine di accompagnare il processo di transizione di intere filiere industriali. Sono stati, dunque, importantissimi nel discorso programmatico di Giorgia Meloni i tanti riferimenti ai lavoratori, autonomi e non fino agli operatori dei servizi essenziali, alle imprese, al Sud, ai giovani, alle famiglie, alla sicurezza sul lavoro, alla priorità della riforma delle pensioni, cioè alla realizzazione di un sistema che garantisca sia le giovani generazioni sia chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo. Ai quali vanno aggiunti il taglio del cuneo fiscale e contributivo di almeno 5 punti, il nuovo patto fiscale poggiato sui tre pilastri della riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie, della riforma Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare, su cui per anni ci siamo battuti, e della estensione della flat tax per le partite Iva, dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. Per Meloni la riduzione del debito non parte dalla cieca austerità ma da una crescita economica, duratura e strutturale, ed è così anche per noi dell’Ugl. Ciò detto per sottolineare i punti del discorso di Meloni più vicini al mondo del lavoro e delle imprese. Da sottolineare anche il segnale lanciato oggi dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, che tra le prime urgenze del suo dicastero ha indicato sicurezza sul lavoro e pensioni, ma soprattutto l’attivazione «immediata» di un confronto con le parti sociali già dalla prossima settimana.
Nel merito, come UGL siamo già pronti e affermiamo fin da subito l’importanza di prorogare l’Ape Social e Opzione Donna in scadenza al 31 dicembre e di impedire il ritorno della Legge Fornero dal 1° gennaio 2023. Che crediamo fermamente in Quota 41, ovvero nella possibilità di andare in pensione a 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa. Che, quanto alla sicurezza sul lavoro, per fermare la strage quotidiana, alla quale non ci si può arrendere né considerare inarrestabile, è fondamentale investire sulla formazione, strada maestra per rafforzare la cultura della sicurezza, della quale l’Italia, in tutti i sensi e in ogni centimetro quadrato, ha assoluto bisogno.