Il testo di riforma passa da Draghi a Meloni; riforma entro marzo 2023

Soltanto nelle prossime settimane, si capirà se le proposte di revisione del Codice degli appalti, predisposte dal Consiglio di Stato, incontreranno anche il favore del nuovo governo. Proprio alla vigilia dell’ultimo giorno di lavoro, il presidente del Consiglio dei ministri uscente, Mario Draghi, ha ricevuto dal presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, lo schema contenente le modifiche ad un testo che, nel tempo, ha mostrato comunque evidenti limiti, soprattutto sotto il profilo procedurale. Come evidenziato più volte dalla Ugl, anche in occasione delle audizioni parlamentari effettuate, il Codice degli appalti prevede diversi passaggi che appesantiscono l’iter, senza peraltro avere certezza alcuna sulla trasparenza e sul rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza. Lo schema di decreto legislativo, che in queste ore è approdato sulla scrivania della premier Giorgia Meloni e del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, punta molto sulla semplificazione e, soprattutto, rafforza la cosiddetta clausola sociale, in caso di cambio appalto o subappalto. Altri aspetti molto interessanti, l’introduzione di un meccanismo di revisione automatica dei prezzi, lo stop alle offerte anomale e la qualificazione degli operatori. Se il governo deciderà di dare seguito alla proposta del Consiglio di Stato, servirà il via libera della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti commissioni parlamentari.