L’allarme del FMI. La stima di S&P Global: indice PMI composito a 47.1 punti ad ottobre

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, questo inverno oltre la metà dei paesi nell’area euro sperimenterà una recessione tecnica, con almeno due trimestri consecutivi di contrazione del PIL. Condizione che, secondo il FMI, interesserà anche Italia e Germania, «che avranno tre trimestri consecutivi di contrazione a partire dal terzo trimestre del 2022». Per l’Italia, nel dettaglio, si prevede un calo del Prodotto Interno Lordo dello 0,2% nel 2023 e un’inversione di tendenza nel 2024, quando l’economia dovrebbe mettere a segno un +1,3%. A lanciare un allarme sull’andamento economico dell’Eurozona è anche Standard&Poor’s Global, attraverso la stima flash dell’indice PMI, sceso a 47.1 punti a ottobre dai 48.1 di settembre: il valore più basso in quasi due anni. «A guidare questa contrazione – si legge nell’analisi – è stato il manifatturiero, i cui livelli produttivi sono diminuiti per il quinto mese e ad un tasso di ribasso mai visto da luglio 2012, ad eccezione del periodo pandemico. Anche l’attività terziaria è crollata e per il terzo mese consecutivo, segnando un valore di contrazione mai visto da maggio 2013, escludendo di nuovo i periodi di chiusure per pandemia». Commentando i dati, il Chief Business Economist di S&P Global, Chris Williamson, ha anticipato che «l’economia dell’eurozona pare sia destinata a contrarsi durante il quarto trimestre, aggiungendo speculazioni di una sempre più inevitabile recessione». «Se l’aumento del costo della vita resta la causa principale del rallentamento economico – ha aggiunto -, la crisi energetica dell’eurozona rimane la preoccupazione principale e un freno per l’attività, specialmente nei settori ad alta».