LAVORO IRREGOLARE
Agricoltura, silvicultura e pesca, da una parte, e Altri servizi alle persone, dall’altra, sono i due settori dove l’incidenza del lavoro irregolare sulla quota di economia sommersa è nettamente maggioritario. Nel caso del settore primario, il lavoro irregolare rappresenta in pratica l’unica componente, in quanto la voce sotto-dichiarazione è praticamente inesistente. Il lavoro irregolare pesa ancora molto nelle Costruzioni e, soprattutto, nel comparto Istruzione, sanità e assistenza sociale; in quest’ultimo caso, siamo a circa due terzi del totale, mentre nell’altro poco al di sotto del 40%. Il lavoro irregolare è molto presente, in termini percentuali, nella Produzione di beni intermedi.

REDDITI NON DICHIARATI
Non sorprende il dato delle sotto-dichiarazioni nel settore delle Costruzioni, che si conferma essere fra i più alti in assoluto e in termini percentuali. Del resto, il comparto è stato molto attenzionato già nel corso del 2020 per i vari bonus introdotti sul versante della riqualificazione e dell’efficientamento energetico. Forte impatto delle sotto-dichiarazioni anche nel Commercio, trasporto, attività di alloggio e ristorazione e nella Produzione di beni alimentari e di consumo. In proporzione, però, uno dei settori maggiormente esposti è quella della Produzione di beni di investimento, dove la mancata comunicazione dei redditi copre la quasi totalità dell’economia sommersa.