Da oggi tutti al Colle, le tappe verso il nuovo governo. Al via le consultazioni al Quirinale. Mattarella incontra i presidenti di Senato e Camera, poi le forze politiche. Atteso domani centrodestra unito

Se tutto andrà come previsto, tra lunedì e martedì l’Italia avrà un nuovo Governo, il più veloce a nascere della storia repubblicana italiana. Vediamo le tappe. Oggi il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha dato il via alle consultazioni per la formazione del nuovo governo. La coalizione di centrodestra, vittoriosa alle elezioni, si presenterà unita e guidata da Giorgia Meloni, assai probabile premier incaricata. Dalle 10 in poi al Colle Mattarella ha ricevuto i neopresidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Poi ha avviato gli incontri con le forze politiche, incontri che termineranno domani alle 10.30, quando il capo dello Stato vedrà l’intera coalizione di centrodestra. Al termine del colloquio Mattarella dovrebbe dare l’incarico a Giorgia Meloni (che, come da prassi, potrebbe accettare con riserva), alla guida della formazione sulla carta e numericamente in grado di sostenere in Parlamento il nuovo esecutivo. L’incognita è sul tempo che servirà e si prenderà Giorgia Meloni per le sue consultazioni: se gli accordi nello schieramento, ad oggi sostanzialmente top secret, restano in piedi e quindi se sui nomi dei ministri ci sarà condivisione, in poche ore o al massimo in una giornata, quindi intorno a sabato 22, il premier incaricato salirà al Quirinale per sciogliere la riserva e consegnare la lista dei ministri. Se ciò avverrà nella mattinata di sabato 22, il giuramento del nuovo esecutivo potrebbe avvenire già nel tardo pomeriggio di sabato stesso, e non sarebbe la prima volta. Se, invece, il premier incaricato dovesse tornare al Colle sabato pomeriggio, il giuramento potrebbe tenersi domenica 23. Seguirà a Palazzo Chigi la cerimonia del passaggio della campanella con il presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, nel frattempo rientrato dal vertice europeo di Bruxelles. Da lunedì 24 in poi, quindi dalla settimana prossima, e per un tempo non superiore ai dieci giorni, ci sarà il voto di fiducia da parte di Camera e Senato, rispettivamente martedì a Montecitorio e mercoledì a palazzo Madama, sarebbero le date più accreditate in Parlamento. Quali intoppi si potrebbero presentare? Il Capo dello Stato non ha un ruolo semplicemente notarile, secondo l’articolo 92 della Costituzione «nomina i ministri su proposta del presidente del Consiglio» e in passato i presidenti della Repubblica sono intervenuti con uno stop all’indicazione arrivata dal premier incaricato. Stop che per tre volte su cinque hanno riguardato il nome del ministro della Giustizia. Proprio uno dei nodi, ma non l’unico, che tiene in fibrillazione il centrodestra.