Autorità filorusse hanno avviato evacuazione di 50-60 mila persone a Kherson

Giornata caratterizzata dagli allarmi aereo in diverse regioni dell’Ucraina, da Kiev – dove ci sono state esplosioni – a Odessa. Le sirene sono risuonate anche a Mykolaiv e Poltava, Chernihiv, Zaporozhzhia, Kirovograd e Cherkasy, a conferma di una situazione, quella tra Mosca e Kiev, che resta particolarmente tesa. A Kherson, invece, è in corso l’evacuazione di circa 50-60 mila persone da concludersi nell’arco di una settimana, decisa dalle autorità filorusse in vista di un attacco da parte delle forze ucraine – l’offensiva sarebbe poi iniziata in direzione di Novaya Kamenka-Berislav – e promettendo, come ha riferito un funzionario locale citato dall’Afp, che «l’esercito russo combatterà fino alla morte a Kherson». La versione ucraina, invece, è che «le truppe russe stanno evacuando Kherson perché sono pronte a bombardare la città». Più tardi il capo dell’ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak ha smentito «le false notizie russe sulle tattiche dell’esercito ucraino a Kherson» e sostenuto che «gli occupanti russi stanno diffondendo notizie false sui presunti bombardamenti dell’esercito ucraino a Kherson e con spettacoli propagandistici sull’evacuazione». Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato un decreto per l’introduzione della legge marziale nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivolto oggi nuove condanne a Mosca, definendo gli attacchi «mirati» contro infrastrutture civili azioni di «puro terrore» e «crimini di guerra». L’UE, infine, non esclude la possibilità di adottare sanzioni anche contro cinque individui e tre società iraniane per la vendita dei droni alla Russia.