Dopo le parti sociali, interviene sulla questione anche la Conferenza episcopale italiana

La questione del Reddito di cittadinanza è destinata a restare per parecchio tempo al centro dell’attenzione, anche alla luce delle considerazioni espresse dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. Commentando il rapporto Caritas sulla povertà, il numero uno della Conferenza episcopale italiana osserva come vi sia un disallineamento fra coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza e coloro che, molto di più, si trovano in situazione di povertà. Quindi, aggiunge, «c’è un aggiustamento da fare, ma mantenendo questo impegno che deve essere così importante in un momento in cui la povertà sarà ancora più dura». Le parole di Zuppi si inseriscono in un quadro complessivo nel quale il centrodestra ha già anticipato l’intenzione di intervenire per eliminare quei fenomeni di appropriazione indebita e per rilanciare la componente relativa alle politiche attive e alle cosiddette condizionalità, vale a dire quei comportamenti da seguire per non permettere il beneficio. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, pur con sfumature diverse, hanno nel tempo evidenziato i limiti di uno strumento molto costoso e che, soprattutto, non favorisce la ricollocazione delle persone, mentre le associazioni datoriali sono apparse più nette, chiedendo che le risorse siano indirizzate verso il taglio del cuneo fiscale per favorire le assunzioni. Comunque sia, una soluzione andrà evidentemente trovata ed anche in tempi brevi.