Nei guai anche un Garante dei diritti dei detenuti

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di otto soggetti – sei in carcere e due agli arresti domiciliari – ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e corruzione. Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate nel giugno del 2021, l’associazione per delinquere introduceva illegalmente telefoni cellulari e sostanze stupefacenti all’interno della Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale. Stando alle investigazioni, al sodalizio criminale, oltre ad alcuni detenuti dell’istituto penitenziario, avrebbe preso parte anche il Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli, tuttora in carica, «il quale – spiega l’Arma -, avvalendosi del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, vi introduceva, previo compenso, dispositivi di telefonia mobile e sostanza stupefacente». In particolare le indagini hanno quindi svelato l’esistenza commercio di sostanze stupefacenti (hashish e cocaina) all’interno del carcere, del valore economico di diverse migliaia di euro.