di Francesco Paolo CaponeSegretario Generaele UGL

Ad Amsterdam il prezzo del gas è in netto calo da ieri: questa mattina si è attestato a 115 euro al megawattora, pari ad una flessione del 9,5%. Un prezzo in «caduta libera», provocata dalla eventuale scelta dell’Ue (Germania e Olanda ancora dicono no, «il piano va analizzato nel suo complesso») su un price cap d’emergenza per famiglie, lavoratori e piccole aziende. Contenti? Non proprio: a questo risultato si poteva arrivare prima.
Le indiscrezioni sul piano della Commissione europea, circolate ieri sull’introduzione di un tetto “dinamico” al prezzo del gas, per far scendere significativamente la quotazione del metano scambiato alla Borsa di Amsterdam, il famoso Ttf, ha fatto toccare il prezzo minimo da giugno, a quota 123 euro per Megawattora e pari a un calo del 13%. Se paragonato a un anno fa il prezzo resta comunque alto, ma diventa decisamente inferiore se confrontato con i picchi estivi, arrivati alla soglia dei 300 euro le cui conseguenze stanno ancora subendo famiglie e imprese. Negli ultimi nove mesi dell’anno, soltanto in Italia sarebbero, secondo i dati diffusi da facile.it, 4,7 milioni gli italiani che hanno saltato il pagamento di una o più bollette. In Francia, con un’inflazione più bassa della nostra, i lavoratori di varie categorie, con settimane di blocchi delle raffinerie e distributori di benzina a secco, stanno manifestando in piazza già da circa 20 giorni affinché il presidente Emmanuel Macron vari altri interventi contro il caro vita, sempre più in difficoltà e in disallineamento con Bruxelles.
Da Strasburgo Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue con delega al Commercio, ha avvisato oggi che, sebbene il settore pubblico sia chiamato a proteggere le persone più esposte all’innalzamento dei prezzi, anche attraverso sostegni al reddito, purché con interventi mirati e compatibili con politiche di bilancio che non mettano sotto pressione i prezzi, non sarà possibile proteggere tutti dalle conseguenze economiche della guerra in Ucraina.
Nel frattempo, la guerra in Ucraina rischia di espandersi anche al Medio Oriente, grazie al sempre più probabile soccorso di Israele all’Ucraina alla luce dell’utilizzo di droni-kamikaze da parte della Russia nei bombardamenti su Kiev. Droni-kamikaze prodotti dall’Iran, Paese verso il quale si profilano ulteriori sanzioni annunciate oggi dalla presidente Ursula von der Leyen proprio in caso di comprovato sostegno, cioè forniture militari, a Mosca. E mentre il prezzo del gas scende, la Cina vieta la vendita di gas liquido all’Europa, venendo così a mancare un’alternativa al gas russo.
Scelte, guai e relative contromisure sembrano rincorrersi, senza alcuna soluzione di continuità e con ritmi differenti. Scelte e guai sono velocissimi, mentre le relative contromisure arrivano in ritardo. Nel frattempo, nei Paesi europei si rischia la deflagrazione di bombe sociali, scaturite sia dal caro vita sia da crisi occupazionali.