Niente più problemi per l’iscrizione al campionato, ma il mercato potrà bloccarsi

Dopo un’estate di timori, in Serie A è arrivata la svolta. Le varie parti della Figc hanno trovato un accordo sull’indice di liquidità, che non sarà abolito come richiesto da diverse squadre del massimo campionato italiano, ma sarà riproposto in un’altra veste. Infatti, se fino ad oggi, l’indicatore fra entrate ed uscite che generava una percentuale di liquidità poteva influire o meno sull’iscrizione al campionato di Serie A per i 20 club partecipanti, è stato rivisto e andrà a pesare sul calciomercato del futuro, con qualche gradualità del calcolo del parametro da definire nelle prossime settimane. Ovviamente questa decisione è stata presa con soddisfazione dai presidenti che hanno avanzato un ulteriore richiesta: quella di ammorbidire l’indicatore per avere meno limiti nelle campagne trasferimenti, per far sì che la Serie A possa tornare ad essere affascinante anche per i calciatori di livello straniero. La Figc non vuole fare sconti, ma è possibile che a essere rivisti siano i meccanismi alla base dei calcoli della somma da immettere nelle casse del club per rientrare nei parametri in caso di sforamento. Attualmente, chi non rispetta i criteri sulla liquidità deve immettere dal 25 al 50% in più se sfonda il rapporto tra costo del lavoro allargato e fatturato, ed è possibile che la Figc offra una sponda su questo punto. Intanto Gravina ha sottolineato come il calcio italiano ha un saldo da sostenere con l’arrivo del 2023 di 2 miliardi di euro, dopo le proroghe concesse nel 2020 per alleviare le conseguenze della pandemia. Insomma, i club sono avvertiti, per il futuro, si avrà bisogno di nuove entrare.