L’Europa raccomanda all’Italia prudenza nel bilancio, piena attuazione del Pnrr e il passaggio da una economia incentrata sulle fonti fossili ad una più sostenibile sotto il profilo ambientale, con il ricorso alle rinnovabili

Fin dal momento in cui è apparso chiaro che il centrodestra aveva vinto le elezioni politiche, è partita la corsa a capire su quali punti si sarebbero potute concentrare le maggiori attenzioni da parte di Bruxelles. Al netto di qualche dichiarazione estemporanea arrivata da Oltralpe, nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza si ricordano quelle che sono le raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea all’Italia del giugno scorso. La prima raccomandazione invita alla maggiore prudenza possibile sul bilancio, concentrando eventuali risorse libere sul sostegno alle fasce di popolazione più vulnerabili davanti all’aumento delle bollette e sulla transizione ecologica e digitale. Per effetto della seconda raccomandazione, l’Europa chiede al nostro Paese di dare piena attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Contemporaneamente, si dovrebbe arrivare alla chiusura del negoziato con la Commissione europea sui documenti di programmazione per la politica di coesione per il 2021-2027. In tanti, presi proprio dal Pnrr, dimenticano infatti l’altro binario, quello della Programmazione che vede il nostro Paese storicamente indietro sul versante della spesa. Con la terza raccomandazione, il Consiglio d’Europa torna sulla questione energetica: la richiesta è di ridurre la dipendenza complessiva da combustibili fossili per le rinnovabili. In parallelo, l’Italia dovrebbe anche ridurre la dipendenza dall’estero e rendere più efficiente la rete interna di distribuzione.