Kiev: da Usa presto sistemi di difesa aerea

Un’apertura al dialogo è arrivata ancora oggi. Ed è chiaro che se a farla è Vladimir Putin in persona c’è da capire con quali prospettive reali. Il presidente russo lo ha confermato nel corso del vertice euroasiatico in corso ad Astana, ma già ieri il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitri Peskov, aveva chiarito che la Russia è aperta al dialogo con l’Ucraina «per raggiungere i suoi scopi, che non sono cambiati» e ricordato che «l’operazione militare speciale continua». Del resto Kiev non si fida e nei giorni scorsi era stato fatto notare come l’auspicio di una trattativa con Mosca non possa includere Vladimir Putin, il quale però è saldamente al potere. La diplomazia, perciò, si muove a piccoli passi e nel frattempo il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, secondo quanto riportato dall’agenzia Unian, ha riferito che gli Stati Uniti consegneranno i primi sistemi missilistici antiaerei Nasams per la difesa già questo mese. Ad ogni modo, al termine del vertice di Astana, il leader russo ha ribadito un suo punto fermo in caso di un più largo coinvolgimento nel conflitto in Ucraina: «L’invio di truppe della Nato in Ucraina per un confronto diretto con l’esercito russo sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale». Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ad Astana, ha annunciato, dato quello che viene definito da Minsk uno «stato di accresciuta minaccia terroristica» ai suoi danni, che Minsk ha «avviato le procedure» per lo schieramento congiunto di truppe con la Russia.