Lavrov apre a colloquio Usa-Russia al G20 di novembre. Nuovi attacchi russi a infrastrutture ucraine

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan incontrerà il presidente russo Vladimir Putin domani ad Astana, la capitale del Kazakhstan. L’indiscrezione era trapelata già nelle scorse ore, peraltro anticipata proprio dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale aveva fatto sapere che un colloquio sarebbe stato possibile a margine della Conferenza sull’interazione e sulle misure di rafforzamento della fiducia in Asia (Cica), in programma proprio ad Astana il 12-13 ottobre. Oggi, invece, è arrivata la conferma di un funzionario del governo turco. La Turchia si muove in direzione di una mediazione tra Russia e Ucraina, auspicando a breve un cessate il fuoco, sebbene la strada sia stata già tentata senza successo più o meno dall’inizio dell’invasione. Il massiccio bombardamento russo in Ucraina di ieri, rappresaglia dopo l’attentato contro il ponte di Kerch in Crimea, ha destato ulteriori preoccupazioni a livello internazionale in termini di escalation. La stessa Cina, pur non condannando apertamente l’offensiva russa, ha espresso preoccupazione per la piega del conflitto. Negli Stati Uniti, netta, invece, la posizione del presidente Biden nei confronti dell’omologo russo Putin. Piuttosto si rafforza il sostegno Usa alla causa ucraina: gli Stati Uniti, infatti, «invieranno nuovi pacchetti di armi a Kiev nei prossimi giorni e continueranno ad aiutare l’Ucraina a difendersi per tutto il tempo necessario», come ha riferito in un’intervista alla Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby. Nonostante la natura delle relazioni tra Washington e Mosca sia attualmente ai minimi storici, potrebbe non escludersi un incontro Putin-Biden al G20 di novembre in Indonesia se venisse inoltrata una richiesta in questo senso. Lavrov ha anche sostenuto, però, nell’intervento riportato dall’agenzia Tass, che ad oggi non è arrivata dagli Stati Uniti alcuna proposta seria per colloqui sull’Ucraina e il nucleare, ha poi aggiunto, è contemplato esclusivamente per prevenire l’annientamento della Russia come previsto dalla sua dottrina in materia. Infine, oggi Minsk ha chiarito il tipo di coinvolgimento delle sue truppe al fianco di quelle russe: si tratta di una strategia «puramente difensiva», secondo fonti ufficiali bielorusse. Nel corso della giornata si sono registrati nuovi attacchi alle infrastrutture ucraine, confermati dal ministero della Difesa russo, ed esplosioni nella città di Leopoli.