di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

Mentre la guerra e le speculazioni infuriano, c’è chi, come la Germania (algido “pesce in barile”) e adesso anche l’Olanda, si organizza da sé per contrastare il caro energia a vantaggio delle proprie imprese e dei propri cittadini. Comprensibile, ma è più europeista e solidale chi, come il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, invoca una soluzione comune.
Ciò va detto non solo per le oggettive difficoltà dell’Italia, Paese dall’ingente debito pubblico, per il quale sarà complesso – e temo lo sarà ancora di più per un Governo di centrodestra – distribuire risorse senza suscitare le ire di Bruxelles e dei falchi, tra i quali si annidano gli speculatori di cui sopra, ma perché il senso di una Unione Europea è proprio in questo, più che in tutte le altre cose, spesso esecrabili, che abbiamo visto fino ad oggi e hanno fatto anche sorgere un sempre più dilagante, profondo, sentimento sovranista nei popoli d’Europa. Nessuno se non l’Ue può combattere l’oscillazione indegna dei prezzi, può presentarsi come unico acquirente, può modificare le regole di un mercato. Non solo può, deve per le sue centinaia di milioni di cittadini.
Ha fatto bene, dunque, Mattarella a definire «intollerabili» le speculazioni economiche e finanziarie sui costi dell’energia, contro le quali il Capo dello Stato, proprio ieri in occasione della cerimonia per la consegna delle onorificenze ai Cavalieri del lavoro, ha lanciato un monito rivolto alla Ue e a chi si sta organizzando da sé per abbassare i prezzi dell’energia in casa propria, prima degli altri, prima di una soluzione comune, diventando nel frattempo più competitivo sul mercato rispetto agli altri partner europei. Tutto ciò accade mentre i bombardamenti proseguono, mentre si parla con grande disinvoltura di Armageddon nucleare e mentre di Armageddon ne rischiamo un altro di tipo occupazionale ed economico.
Per questo e nell’imminenza dell’arrivo di un nuovo Governo italiano, finalmente eletto dagli italiani, riteniamo giusto appoggiare l’appello del Capo dello Stato e fare nostre le sue parole, quando afferma cioè che le ragioni del mercato dell’energia sembrano creare ostacoli alla cessazione delle speculazioni, ma che però è responsabilità delle istituzioni rimuoverli. Per Mattarella, solo l’Ue può intervenire sugli automatismi dei prezzi, sui rialzi spropositati, sulle speculazioni intollerabili a danno dei cittadini. Vedere, come sta accadendo in questi mesi, che l’Europa fatica a esprimere una politica di solidarietà e di coesione sulle conseguenze economiche e sociali della guerra, mentre famiglie e imprese subiscono l’impennata dei prezzi dell’energia, solo in parte attribuibile alla scarsità degli approvvigionamenti, non solo minacciano la vita delle stesse famiglie e delle imprese, ma il senso profondo di una Unione.