Colpita anche la capitale Kiev. Putin: «Bombardamenti massicci» in risposta agli attacchi alla Russia. Minsk schiera le truppe al fianco di Mosca

Le forze russe hanno lanciato nelle prime ore di oggi oltre 83 missili e usato 17 droni iraniani per attaccare l’Ucraina. Gli attacchi missilistici sono stati lanciati (di nuovo) sulla capitale Kiev e poi sulle città di Leopoli, Pryluky, Khmelnytskyi, Dnipro, Nizhyn, Zhytomyr e Kharkiv, come ha riferito in giornata la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar, citata dal Kyiv Independent. Si registrano morti, dispersi, zone rimaste senza elettricità e distruzione in quella che molti l’hanno definita la “vendetta” di Putin a seguito dell’attentato ad opera dei servizi di Kiev, pochi giorni fa, contro il ponte di Kerch, in Crimea, importante snodo per i rifornimenti russi in Ucraina. Del resto è stato lo stesso presidente russo a confermare i «bombardamenti massicci» contro le infrastrutture energetiche in Ucraina, in risposta all’«attacco terroristico» di sabato. Intervenuto al Consiglio di sicurezza, Putin ha ribadito che «in caso di ulteriori tentativi di compiere atti terroristici sul nostro territorio, la risposta della Russia sarà dura». Una settimana che comincia all’insegna dei bombardamenti e che si arricchisce di nuovi attori in campo, stavolta coinvolti direttamente nel conflitto. Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha infatti annunciato che schiererà le sue truppe insieme con quelle russe «nella regione», accusando l’Ucraina – a cui ha poi aggiunto Lituania e Polonia – di voler preparare un attacco ai danni di Minsk. Non solo. Lukashenko ha poco dopo rilanciato le accuse, sostenendo che i leader della Nato e di alcuni paesi europei starebbero valutando le opzioni per attaccare la Bielorussia, anche con un’arma nucleare. Alla luce degli ultimi sviluppi, gli Stati Uniti hanno esortato i cittadini americani presenti sul territorio a lasciare il paese. Chiaramente Washington osserva con attenzione l’andamento della guerra, nella prospettiva di una possibile escalation russa anche a fronte di un sostegno militare sempre più sofisticato alle forze ucraine. Il presidente Volodymyr Zelensky, che nel corso della giornata ha denunciato più volte gli attacchi russi, ha già sentito al telefono diversi leader mondiali, tra i quali il presidente francese Macron, il quale ha ribadito l’impegno di Parigi ed europeo al fianco degli ucraini. «Il mondo ha visto ancora una volta il vero volto di uno Stato terrorista che sta uccidendo il nostro popolo, non solo sul campo di battaglia, ma anche in città pacifiche», ha scritto Zelensky su Telegram. Vicinanza a Kiev è stata espressa anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «Ho parlato con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba – ha scritto su Twitter –, la Nato continuerà a sostenere il coraggioso popolo ucraino nella lotta contro l’aggressione del Cremlino per tutto il tempo necessario». «Noi con Kiev finché servirà, i responsabili vanno processati», le parole, invece, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.