La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ancora al lavoro sulla squadra di governo

«Enrico stai sereno, gli Italiani hanno scelto e per cinque anni il centrodestra guiderà questo splendido Paese. Si chiama Democrazia». Così su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini, in risposta al segretario del Partito democratico, Enrico Letta, che durante la direzione nazionale di ieri – una riunione fiume per fare il punto della situazione, all’indomani della sconfitta elettorale e in vista del Congresso che sceglierà il successore di Letta – ha parlato di «debolezza» del prossimo governo, che si insedierà a stretto giorno (tra una settimana, il 13 ottobre, prevista la prima seduta della Camera dei deputati). Non mancano i nodi da sciogliere: la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è al lavoro sulla lista dei ministri da presentare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’obiettivo finale è stilare un elenco senza nomi che potrebbero essere bocciati dal capo dello Stato. Non sono permessi passi falsi, perché i dossier, che saranno ereditati dal governo Draghi, sono parecchi e tutti molto delicati: la guerra in Ucraina, la crisi energetica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con i cronisti che l’hanno intercettata in diverse occasioni, Meloni non s’è sbilanciata, esprimendo soltanto un po’ di ottimismo. Pubblicamente invece ha promesso «una squadra di alto profilo che metta al centro della sua azione la difesa dell’interesse nazionale». Alcune indiscrezioni, che hanno contribuito ad alimentare il cosiddetto “toto-ministri”, sono comunque trapelate. Al netto di alcune possibili conferme – Vittorio Colao alla Transizione digitale mentre sembra sempre meno probabile la permanenza di Roberto Cingolani alla Transizione ecologica –, per il ministero dell’Interno, sono emersi i nomi di Giulia Bongiorno e del prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto con Salvini durante il Conte I, Matteo Piantedosi. Al ministero degli Esteri, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, alla Giustizia Carlo Nordio, alla Difesa l’attuale presidente del Copasir, Adolfo Urso. All’Economia Domenico Siniscalco (tramontata l’ipotesi dell’ex direttore di Bankitalia Fabio Panetta).