Quel «vorrei ma non posso» sul prezzo del pane. L’associazione di categoria di Confcommercio lancia la campagna per spiegare perché i rincari sono inevitabili

Da questo fine settimana e per ora solo a Reggio Emilia, ma è verosimile che possa accadere anche altrove vista la situazione, entrando in un fornaio di fiducia potreste trovare una locandina esposta in vetrina o all’interno sulla quale vedrete scritto «Vorrei, ma non posso». Si tratta di un’iniziativa ideata dall’associazione di categoria di Confcommercio per segnalare un problema che ormai è sotto gli occhi di tutti: l’aumento del costo dell’energia che costringe gli operatori economici ad aumentare i prezzi. Mentre, come segnalato anche nella nota del Def, gli stipendi restano fermi e inadeguati, come già prima della pandemia. L’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime sono divenuti insostenibili anche per i panificatori, i quali vorrebbero non alzare il prezzo del pane, ma non possono. Così, nel corso dell’ultima assemblea provinciale dei Panificatori reggiani, svoltasi in Confcommercio lo scorso 22 settembre, i fornai hanno ritenuto indispensabile informare la collettività del limitato ma necessario adeguamento dei prezzi alla nuova situazione economica. Lo ha spiegato molto bene Alessandro Davoli, presidente dell’associazione Panificatori di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia: «Gli oneri relativi all’energia hanno raggiunto quasi il 50% dei costi di produzione. Le bollette del gas triplicate, quelle della luce, in certi casi anche di più. Tutto ciò unito all’incremento delle materie prime in atto dalla seconda metà del 2021. La cosa che preoccupa maggiormente è l’incertezza del momento. Capire se i sacrifici, soprattutto economici, che stiamo facendo per mantenere vive le nostre aziende, saranno sufficienti o se molte realtà saranno costrette a chiudere e di conseguenza numerosi posti di lavoro andranno perduti. Anche il mondo politico purtroppo a fronte di queste domande non sa dare risposte. In questo periodo anche noi fornai abbiamo dovuto apportare un leggero adeguamento ai prezzi dei nostri prodotti, mettendo comunque al primo posto il rispetto verso la clientela che tutti i giorni frequenta i nostri punti vendita e che vive i nostri stessi problemi». Nessuno è immune, dall’inizio della guerra in Ucraina i prezzi dell’energia sono aumentati anche in Germania: il tasso di inflazione per il mese di settembre 2022 è previsto arrivare al +10,0% secondo l’Ufficio federale di statistica (Destatis).