Aumentano i percettori, ma è necessario un alleggerimento burocratico
L’Inps aggiorna i numeri dell’assegno unico e universale per i figli a carico minori di 21 anni e senza limite di età se disabili. La spesa media mensile è nell’ordine di 1,2 miliardi per un totale da marzo ad agosto di spesa cumulata. Le famiglie coinvolte sono state, in media, 5,2 milioni ogni mese, per un totale di 8,3 milioni di figli. L’importo medio per figlio è di 145 euro. Numeri importanti che, però, ancora una volta evidenziano i limiti di uno strumento sicuramente importante per dare un sostegno alle famiglie, ma che sconta pure un appesantimento burocratico non da poco. L’assegno unico e universale, apprezzato nelle finalità da tutte le parti in campo, dalla politica al sindacato, presenta un difetto originale che deriva dall’aver messo insieme due strumenti prima distinti, vale a dire gli assegni familiari e le detrazioni per carichi familiari, rimandando il tutto alla presentazione della domanda dell’interessato direttamente all’Inps. Sono molte le famiglie che, in questo senso, segnalano oggettive difficoltà nell’interfacciarsi con l’Istituto. Non a caso, proprio questa difficoltà e la necessità di produrre un Isee aggiornato hanno prodotto un aumento del carico di lavoro dei Caf, solo in parte compensato con la previsione di risorse aggiuntive all’interno del decreto Aiuti ter. I sindacati, oltre a chiedere più risorse, con la Ugl insistono anche sulla semplificazione burocratica.