Putin firma la legge di annessione delle regioni occupate

«La liberazione della regione di Lugansk è iniziata, diversi insediamenti sono già stati liberati dagli invasori russi». Ad annunciarlo è stato il capo dell’amministrazione militare regionale Sergey Gaidai in un videomessaggio, come riporta l’agenzia Unian. Inoltre, l’esercito ucraino ha riferito oggi di aver riconquistato, nel corso della sua controffensiva, altri villaggi nella regione meridionale di Kherson. Il comando operativo sud ha infatti reso noto che la bandiera ucraina è stata issata nei villaggi di Liubymivka, Khreschenivka, Zolota Balka, Biliaivka, Ukrainka, Velyka e Mala Oleksandrivka. Tutto questo avviene nel giorno in cui il presidente russo Vladimir Putin ha firmato le quattro leggi che ratificano l’annessione alla Federazione russa delle regioni ucraine occupate di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. «I confini dei nuovi soggetti della Federazione, come risulta dai trattati – si afferma nel testo della legge –, saranno determinati dai confini che esistevano il giorno della loro formazione e accettazione nella Federazione russa». La situazione sul terreno, però, appare più complicata, con le forze ucraine che proseguono nella loro avanzata. Tuttavia il Cremlino, citato dalla Tass, sostiene che riprenderà i territori delle nuove regioni annesse temporaneamente abbandonate dalle truppe russe. Quanto al sostegno statunitense nella causa ucraina – con le dichiarazioni del Pentagono sul possibile uso dei missili Himars da parte di Kiev contro obiettivi in Crimea –, la posizione espressa dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, è che «gli Stati Uniti sono direttamente coinvolti nel conflitto, creando una situazione molto pericolosa».